Sfruttato fin da epoca antichissima, l’utilizzo di questo materiale lega la sua storia soprattutto al Monte Altissimo, situato nei pressi di Seravezza e scelto da Michelangelo Buonarroti per cavare i marmi destinati alla sistemazione della facciata di S. Lorenzo in Firenze. A partire da quest’epoca la dinastia medicea rivestì un ruolo di primaria importanza nella valorizzazione dei monti della Versilia come fonti di estrazione marmorea, dando inizio ad una tradizione di distribuzione del materiale in direzione del mare, attraverso la “via di marina”, che vedeva i blocchi caricati su carri trainati da buoi e successivamente issati sopra le navi mediante la cosiddetta “mancina”, attrezzo simile ad un’attuale gru. Lo sfruttamento delle cave marmoree e la solida tradizione artistica che ne è seguita hanno reso la Versilia un territorio tutt’oggi economicamente alimentato dalla valorizzazione della produzione scultorea e artistica in generale.
stagione consigliata:
Tutte le stagioni, anche se sulle Apuane è preferibile evitare un clima rigido che permetta la formazione di ghiaccio scivoloso che rende pericolose le visite alle cave in alta montagna.
Prima tappa
La città di Pietrasanta costituisce un ottimo punto di partenza per un itinerario che intenda esplorare i luoghi più rappresentativi della cultura legata all’estrazione e alla lavorazione artistica del marmo versiliese. Oltre a visitare, nel centro storico della città, le botteghe artigiane dove si continua a tramandare il mestiere di scultore, è possibile ammirare, nel Museo dei Bozzetti (istituito nel 1984 con l’intento di raccogliere i più significativi gessi e disegni preparatori realizzati dagli sculturi attivi nei laboratori versiliesi) una raccolta di opere in continua espansione, realizzate tra l’inizio del Novecento e i giorni nostri da artisti provenienti da ogni parte del mondo. Va inoltre menzionata la nota cittadina di Forte dei Marmi, non distante da Pietrasanta, che deve il suo nome al deposito dei marmi che tradizionalmente si raccoglievano sulle sue rive in attesa di essere caricati sulle imbarcazioni.
Seconda tappa
Il paese di Querceta vanta numerosi laboratori artistici nell’ambito dei quali vengono prodotte opere in marmo per committenti internazionali. Proprio da Querceta è inoltre possibile raggiungere le cave di marmo bianco delle Apuane, tra le quali sono da segnalare quelle del Monte Altissimo e del Monte Corchia. A Seravezza, paese poco distante, si suggerisce di visitare il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica, situato presso il Palazzo Mediceo, che espone i reperti dell’antica lavorazione marmorea. Nel piccolo centro di Pomezzana, nel comune di Stazzema, è attiva ed aperta ai visitatori l’antica ferriera dei Milani, nella quale vengono fabbricati i diversi utensili necessari ai marmisti per estrarre i blocchi dalla cava ed operare successivamente in laboratorio.